Sulla nostra pelle. Contro la violenza sulle donne by Amani El Nasif

Sulla nostra pelle. Contro la violenza sulle donne by Amani El Nasif

autore:Amani El Nasif [El Nasif, Amani]
La lingua: ita
Format: epub
editore: EDIZIONI PIEMME
pubblicato: 2022-10-06T12:00:00+00:00


GABRIELA E LIDIJA

Gabriela e Lidija, trentasei e quarantadue anni. Un filo terribile le ha unite: la morte per mano dell’uomo al quale, in tempi diversi, avevano dato il loro sincero amore. È successo a Vicenza, l’8 giugno 2022. Zlatan, quarantadue anni, le ha uccise a colpi di pistola a pochi minuti di distanza l’una dall’altra. Ha chiesto un passaggio a Gabriela, la donna che lo aveva lasciato da poco, e l’ha freddata nella sua auto, che poi ha guidato fino al luogo di lavoro di Lidija, la sua ex moglie, separatasi da lui qualche tempo prima. Le ha sparato molti colpi per strada. Poi è fuggito e si è tolto la vita.

Aveva con sé anche delle granate militari. Alcune le ha fatte esplodere nella fuga. Che cosa passa nella mente di una persona che va, armata come in guerra, ad affrontare una donna? Quanta distorsione dei sentimenti può esserci nel vedere l’altra come un nemico da annientare, come una “cosa di tua proprietà” che va distrutta? Gabriela e Lidija devono esserselo chiesto con orrore quando si sono rese conto che la loro vita stava per finire, che i loro sogni, le loro speranze di un’esistenza più serena non si sarebbero mai avverati. Avevano avuto il coraggio di ribellarsi a quell’uomo che le aveva illuse e che si era rivelato un orco. Non volevano più subire sulla loro pelle. Avevano capito che era una questione di sopravvivenza, erano riuscite a costruirsi la capacità di ribellione a un destino che non dovrebbe appartenere a nessuna donna. Di fronte a un uomo “coraggioso” solo con la violenza e le armi, avevano avuto il vero coraggio di scegliere un’altra via per la loro vita, nonostante la paura che potesse succedere loro qualcosa di grave. Non sono state tutelate dalla legge, dalle autorità che dovevano garantire la sicurezza, che magari hanno valutato come “ravveduto” quell’uomo che invece covava dentro il più ignobile dei rancori. Dobbiamo rimetterci in discussione tutti, a tutti i livelli, e capire che la strada da costruire per un mondo che rispetti le scelte di ognuna di noi è ancora lunghissima.

Quando ascoltiamo tutte queste storie al telegiornale, non dovremmo solo piangere il destino ormai segnato delle tante, troppe, ragazze che sentiamo scomparire. Dovremmo piuttosto interrogarci su ciò che possiamo fare perché queste non rimangano solo storie destinate a scomparire una volta spenta la televisione. Non deve essere così! Dobbiamo lavorare per un cambiamento, e dobbiamo farlo tutti insieme. Ognuno di noi ha il dovere di porsi delle domande: cosa posso fare io per aiutare la mia amica che vive una situazione di disagio in famiglia? Cosa posso fare per la mia vicina di casa quando vedo che è sempre e solo il marito che fa la spesa o che va a prendere i figli a scuola ed è già tanto se lei esce a stendere i panni sul terrazzo?

Nelle scuole si potrebbe pensare a una cassetta postale, anonima, che raccolga le segnalazioni di problemi. Potrebbe così essere utilizzata sia da chi vive



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